Magnum Manifesto, mostra fotografica all’Ara Pacis

La Magnum è un’agenzia fotografica fondata nel 1947 da alcuni dei più importanti fotografi del Novecento: Robert Capa, Henri Cartier-Bresson, David Seymour, George Rodger e William Vandivert. L’idea nacque da Robert Capa durante uno dei soliti incontri del gruppo presso il ristorante del Museum of Modern Arts di New York. L’intento era quello di fondare una nuova agenzia con lo scopo di tutelare il diritto d’autore e la libertà espressiva di ogni fotografo.

L’idea fu subito accolta con favore dal gruppo che si riunì in una società cooperativa. Il nome, Magnum, si deve all’abitudine dei fondatori dell’agenzia di bere vino francese durante gli incontri al MOMA; inoltre, l’uso del latino conferiva alla nuova società un’immagine forte e solida.

La Magnum, in tutela del diritto d’autore, tratteneva i diritti delle opere di ogni fotografo associato Magnum, togliendo il controllo delle fotografie alle testate giornalistiche e garantendo libertà espressiva ai fotografi.

Negli anni successivi alla sua fondazione, la Magnum allargò il numero dei fotografi associati. Tra i nomi di spicco troviamo Elliot Erwitt, René Burri e Werner Bischof .

La mostra organizzata presso l’Ara Pacis raccoglie parte del lavoro realizzato dall’agenzia in tutti questi anni e offre uno sguardo approfondito sulle immagini e l’archivio della Magnum, spiegando quali elementi e quali peculiarità l’hanno resa l’agenzia fotogiornalistica più famosa al mondo.

Gravity: immaginare l’universo dopo Einstein, al Maxxi

Oltre il percorso espositivo, Gravity propone anche un ricco e interessante programma di incontri  a ingresso libero con scienziati, artisti e filosofi e anche astronauti per parlare di ricerca e riflessioni contemporanee su temi che legano scienza, natura e umanità.
Ecco il programma:

8 febbraio – ore 18:00
Fabiola Gianotti e Fernando Ferroni

La scoperta del bosone di Higgs effettuata al CERN ha aperto una nuova frontiera nella ricerca della fisica delle alte energie. Parlano il Direttore generale del CERN (European Organization for Nuclear Research) e il Presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.

14 febbraio – ore 18:00
Allora & Calzadilla e Telmo Pievani

il duo artistico portoricano, presente in mostra, e il filosofo ed evoluzionista a confronto sul futuro della terra e sulle conseguenze dell’operato umano nell’attuale era geologica.

16 febbraio – ore 18:00
Harald Atmanspacher e Roberto Casati

Scienziati, filosofi, mistici e artisti hanno cercato una comprensione più profonda della coscienza attraverso la ricerca scientifica, il ragionamento, l’espressione creativa e la meditazione. A confronto un neurobiologo e un filosofo ricercatore al Cnrs, Centre National de la Recherche Scientifique.

9 marzo – ore 18:00
Massimo Cacciari e Mario Rasetti

Il filosofo Massimo Cacciari insieme al fisico e matematico Mario Rasetti, analizza la teoria del Big Bang ripercorrendo le fasi della cosmologia in cui scienziati e ricercatori hanno contestato la teoria per sviluppare nuovi modelli teorici dell’universo.

22 marzo – ore 18:00
Roberto Battiston e Gianfranco Ravasi

Il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, fisico sperimentale, specializzato nella fisica fondamentale e nelle particelle elementari, si interroga sui temi delle rivoluzionarie scoperte della scienza con Mons. Card. Gianfranco Ravasi, una delle figure del pensiero religioso contemporaneo.

10 aprile – ore 18:00
Samantha Cristoforetti

L’astronauta Samantha Cristoforetti incontrerà il pubblico del Museo per raccontare i suoi 200 giorni sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS), in orbita a circa 400 chilometri di distanza dal pianeta terra. A partire dalle straordinarie fotografie scattate durante la sua permanenza nella Stazione, AstroSamantha condurrà il pubblico attraverso le meraviglie dello spazio e la conoscenza di innumerevoli esperimenti tecnici e scientifici effettuati durante la missione.

27 aprile – ore 18:00
Laurent Grasso e Semir Zeki

A partire dall’opera, presente in mostra, The Horn Perspective, Laurent Grasso e Semir Zeki, docente di neurobiologia all’University College di Londra, tra i più importanti studiosi dell’organizzazione del cervello visivo dei primati, si confronteranno sulla scienza della percezione.

Oltre agli incontri, verrà proiettata una maratona di documentari provenienti dalla Library di National Geographic, eventi speciali e attività educative.

Egizi Etruschi. Da Eugene Bermen allo Scarabeo dorato

Lo scenario post-industriale della centrale Montemartini fa da cornice a questa mostra eccezionale. Oltre ai reperti egizi risalenti al periodo tra VIII e III sec. a.C., ritrovati a Vulci, sono esposti anche diversi oggetti provenienti dalla Collezione Bermen, solitamente non esposta al pubblico e conservata nel Museo dell’Agro Falisco di Civita Castellana e alcuni prestiti dal Museo Archeologico nazionale di Firenze.

La mostra testimonia non solo rapporti consolidati di scambi commerciali, ma anche la condivisione di ideali di regalità, simboli di potere e pratiche religiose.

Il percorso espositivo presenta anche una sezione dedicata al collezionismo ottocentesco, in particolare fa riferimento all’attività di due grandi cultori del mondo antico, Augusto Barracco e Giovanni Barracco.

Infine una sezione speciale che illustra l’attività del Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, che mostra al pubblico il prezioso corredo funerario della Tomba dello Scarabeo Dorato, trovata a Vulci nel 2016 nell’ambito della attività di contrasto agli scavi clandestini.

“The Pink Floyd Exhibition: Their Mortal Remains” al MACRO

Giunge al Macro, a Roma, la mostra ideata da Aubrey ‘Po’ Powell di Hipgnosis e realizzata con la collaborazione di Nick Meson, dedicata alla storica band inglese dei Pink Floyd. Un’occasione imperdibile per rivivere la storia di questo gruppo che ha rappresentato un vero e proprio fenomeno della musica contemporanea e che ha avuto il suo ruolo nel passaggio culturale della fine degli anni ’60, come esponente di spicco della musica psichedelica.

La mostra si sviluppa in un percorso espositivo che segue un ordine cronologico in cui, a guidare lo spettatore, c’è sempre la musica e dalle voci dei membri passati e presenti dei Pink Floyd, tra cui Syd Barrett, Roger Waters, Richard Wright, Nick Mason e David Gilmour.

Il momento culminante è la Performance Zone, in cui i visitatori entrano in uno spazio audiovisivo immersivo, che comprende la ricreazione dell’ultimo concerto dei quattro membri della band al Live 8 del 2005 con Comfortably Numb, appositamente mixata con l’avanguardistica tecnologia audio AMBEO 3D della Sennheiser, oltre al video, in esclusiva per Roma, diOne Of These Days, tratto dalla storica esibizione del gruppo a Pompei.

Saraceno e Amelino-Camelia. Lo spaziotempo tra arte e scienza al Maxxi

Conversazione tra il grande artista argentino e il noto fisico teorico

All’inizio del secolo scorso Einstein ha dimostrato che lo spazio non è un contenitore immobile, né esiste un orologio che possa scandire un tempo universale, uguale per tutti. Ogni evento fisico occupa uno spazio e un tempo relativi a noi che lo osserviamo, ed é la nostra velocità a determinare il metro e l’orologio con cui misuriamo il mondo. Spazio e tempo, inoltre, sono intrecciati e formano un’entità dinamica, lo spaziotempo, che partecipa allo svilupparsi degli eventi cosmici.

A partire dalla sua opera video 163.000 Light Years, dove la ripresa fissa del cielo stellato non è altro che l’immagine cristallizzata del passato che per effetto della velocità della luce sembra il nostro presente, Tomás Saraceno, artista principale della mostra, e Giovanni Amelino-Camelia, tra i più noti fisici teorici al mondo, ci conducono nell’invisibile trama di relazioni cosmiche di cui è fatto l’Universo.